Cardo Mariano (Silybum marianum)

Caratteri botanici
È una pianta con un ciclo biennale della famiglia Asteracee. Questa informazione è molto importante per riconoscerlo nelle diverse fasi del suo sviluppo. Il primo anno, come detto, si presenta a forma di rosetta semplice. Questa è costituita da numerose foglie larghe, appuntite e ricoperte lungo tutta la cuticola di piccole e pungenti spine. Le foglie giovani sono di un bel verde brillante, striato di bianco su tutta la pagina superiore. La radice è a fittone e cresce in profondità in maniera molto veloce. Nel secondo anno il cardo mariano sviluppa uno stelo eretto, forte e robusto, anch’esso ricoperto di spine. Questo può arrivare anche a 150 cm di altezza e termina con l’infiorescenza. Il fiore è racchiuso in un capolino formato da robuste brattee provviste si spine, che si allargano man mano che il fiore inizia ad aprirsi. Il suo colore è violaceo-purpureo, è ermafrodita e ha la forma di un lungo e stretto tubolare.
La fioritura avviene in primavera, del secondo anno, e dura per tutta l’estate. All’interno dello scapo fiorale si sviluppano i semi, oblunghi e stretti, provvisti di una leggera peluria protettiva.

Descrizione

Coltivazione
Ama i terreni non acidi, ricchi di sostanza organica e ben drenati. Predilige luoghi soleggiati per molte ore al giorno. Le piante vanno annaffiate solo quando il terreno è completamente asciutto.

Raccolta e conservazione
Tutte le parti della pianta sono commestibili e ricche di proprietà benefiche. Le foglie raccolte tra maggio-giugno e i semi tra luglio-agosto, vanno messi poi ad essiccare in un luogo ombroso e arieggiato. Le foglie e i semi essiccati si conservano in sacchetti di carta o in barattoli di vetro in un luogo buio e asciutto.

Uso in cucina
Una volta puliti, i cardi vanno bolliti in abbondante acqua salata, fino a quando non saranno diventati morbidi. I cardi cotti possono essere poi cucinati in vario modo: conditi all’insalata, con un po’ di olio evo, sale e limone; saltati in padella con un filo d’olio, aglio e prezzemolo oppure gratinati al forno con besciamella e parmigiano. In fine, possono essere usati come ripieno per torte salate e rustici. Le sue foglie sono così tenere che si possono mangiare in insalata o cotte come spinaci. Gli steli fioriti invece possono essere bolliti come gli asparagi. I capolini possono prendere il posto dei carciofi, la radice pulita e sbucciata può sostituire carote e rape… Le coste centrali, invece, si possono fare alla parmigiana o arrostite. Le coste più fibrose possono essere cotte e frullate per poi impiegarle nelle ricette di zuppe o vellutate vegetali.